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Come ha cambiato la comunicazione Internet? Cosa è cambiato dal nostalgico passato al moderno presente? Parliamone insieme!
Oggi parleremo della comunicazione e di come questa sia cambiata nel corso degli anni, soprattutto grazie al progresso tecnologico.
Parleremo di come comunicavamo gli uni con gli altri ieri e di come lo facciamo oggi, gettando uno sguardo a come le forme di comunicazione cambieranno ulteriormente in futuro.
La necessità di parlare di questo argomento nasce in risposta alle molte critiche che imperversano su Internet contro la tecnologia stessa: sempre più persone accusano, infatti, il progresso di aver minato le interazioni sociali e il contatto umano.
I detrattori degli smartphone, ad esempio, condividono sempre più spesso foto di persone con il capo chino sul proprio telefono. Foto accompagnate da frasi che gridano a una distopia in cui viviamo tutti, ormai.
Ecco perché urge fare un’analisi a tal proposito: per mostrare la luce oltre che le ombre, gli aspetti positivi oltre a quelli negativi.
Chiaramente ogni cosa ha il suo rovescio della medaglia e il mondo della tecnologia non esula da questa regola, però il periodo storico che abbiamo vissuto di recente ha dimostrato con ancora più forza i vantaggi della moderna comunicazione.
Parleremo anche di questo, ma per il momento limitiamoci a fare un piccolo passo indietro e vediamo i mezzi che utilizzavamo in passato e quelli che usiamo oggi.
La comunicazione del passato: tra nostalgia e verità
Quando parliamo di sistemi di comunicazione, uno dei più usati in passato erano sicuramente le lettere via posta. Queste messaggere coperte da mille nomi e francobolli diversi venivano utilizzate per comunicazioni di ogni tipo, tanto da avere un largo utilizzo sia sul lavoro che nelle relazioni affettive.
L’immagine poetica del ricevere una lettera d’amore carica di sentimenti e del profumo di chi l’aveva inviata resiste ancora oggi nel nostro immaginario. Così come i sigilli in ceralacca, l’emozione nell’aprire la cassetta della posta e la scatola piena di lettere nascosta sotto il letto.
Tutti elementi che fanno innamorare le persone non della posta in sé, quanto del ricordo di essa.
La posta esiste ancora oggi, d’altronde, e porta ancora con sé alcune problematiche che la affliggevano in passato.
Problematiche che diventano ancora più marcate quando facciamo un confronto tra le vecchie lettere e le moderne e-mail.
La più evidente è il tempo: spesso per ricevere una lettera dovevamo aspettare giorni se non settimane, con la possibilità che questa andasse smarrita. L’attesa e il rischio aumentavano assieme alla distanza: più la persona che speravamo di raggiungere era lontana, più il nostro tentativo di contatto diventava avventato.
La posta elettronica ha completamente ribaltato questa equazione: sia che il nostro destinatario si trovi a un metro da noi, sia che esso abiti in un altro continente, entrambi riceveranno il mio messaggio un secondo dopo l’invio.
Se nelle città questa lentezza della posta tradizionale si sente meno, nei centri minori è ancora più marcata. In un piccolo paese, infatti, può capitare che la posta non venga neanche consegnata tutti i giorni, ma un paio di volte alla settimana.
Se questo può rappresentare un disagio per chi aspetta la famosa lettera d’amore, è ancora peggio per chi sta aspettando comunicazioni urgenti.
Motivo per cui sempre più enti governativi e fornitori utilizzano la posta elettronica per comunicazioni e bollette.
Chiaramente il contatto umano e il suo profumo sono andati perduti: un prezzo che abbiamo pagato in cambio dell’efficienza. I ricordi non sono più scaditi dal fruscio delle lettere nella scatola da scarpe, ma dal click del mouse o dallo scorrere del dito sullo schermo.
Il valore stesso che davamo alle lettere e alle parole dei nostri cari è cambiato: un tempo leggevamo più volte la stessa lettera, muovendo il labiale silenziosamente nello scandire le parole, per ingannare l’attesa tra una lettera e l’altra.
Il profumo ci permetteva di ingannarci per un fugace momento e credere che il nostro amato fosse al nostro fianco.
Abbiamo sacrificato la dote della pazienza e diventiamo inquieti quando non riceviamo risposta dopo pochi minuti, poiché non siamo più abituati ad attendere.
Ecco, quindi, che appare l’amara verità: niente è mai completamente negativo né assolutamente positivo… sta a noi determinare se il gioco vale la candela.
La comunicazione ai tempi di Internet
Cambiando mezzo di comunicazione ma non il paradigma di luci e ombre, Internet ha fortemente alterato il modo in cui interagiamo con le altre persone.
È passato molto tempo dalle agorà greche in cui ci si riuniva per discutere e oggi la maggior parte delle discussioni avviene online, nel bene e nel male.
Da una parte, infatti, troviamo la possibilità di accedere in ogni momento alle informazioni di cui abbiamo bisogno: la conoscenza del mondo è a portata di mano, senza la necessità di andare in biblioteca a cercare un’enciclopedia che possa rispondere alla mia domanda.
Oggi abbiamo più risposte che domande e talvolta è difficile capire quale di queste risposte sia quella giusta, nutrendo paradossalmente la disinformazione e le fake news.
Ecco, quindi, che due persone con due risposte diverse alla stessa domanda si affrontano sul web, luogo che spesso viene considerato terra di nessuno. In una discussione faccia a faccia, infatti, si tende a fare attenzione, per non correre il rischio di essere denunciati o, nel peggiore dei casi, di subire una violenza fisica.
Internet ha creato un’erronea percezione della distanza tra le persone e di cosa sia lecito dire al nostro interlocutore. Le discussioni spesso degenerano in risse digitali e Internet stesso è diventato un megafono per chi non aveva una voce in passato, nel bene e nel male.
Se da una parte è possibile farsi sentire in tutto il mondo e comunicare con una persona agli antipodi come se si trovasse al nostro fianco, dall’altra c’è minore controllo sulla diffusione di notizie false e non accreditate.
Un uomo un tempo disse: “Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e subito venivano messi a tacere”, una frase che incrinò l’opinione pubblica digitale che si riversò nei suoi confronti con ingiurie e offese.
Ma quell’uomo non era una persona qualunque, era Umberto Eco, e le sue parole vennero travisate. Dietro alla provocazione, infatti, si trovava il rammarico nel vedere che spesso si attribuisce a tutte le voci su Internet la stessa attendibilità.
Un argomento spinoso, certamente, ma che sottolinea con ancora più forza che non esiste una netta scissione tra bene e male quando si parla di progresso e moderni sistemi di comunicazione.
Ne è valsa la pensa?
Avrai visto da vicino anche tu le luci e le ombre che si celano dietro alle comunicazioni moderne e molto spesso si tende a concentrarci su quest’ultime. Guardiamo il futuro con timore, il presente con occhio critico e il passato con nostalgia, alterando la nostra percezione di tutti e tre.
Un esempio perfetto di come la comunicazione attuale abbia migliorato la nostra vita l’hai toccato con mano negli ultimi mesi: la Pandemia che ha travolto il nostro mondo ha cambiato ancora una volta il modo in cui possiamo interagire gli uni con gli altri.
Hai visto da vicino la difficoltà nel parlare con i propri cari, i cambiamenti radicali su lavoro e nelle scuole, l’assoluta incertezza nel domani.
Un periodo difficile che viviamo ancora oggi, tra curve di contagiati che si impennano e direttive che cambiano continuamente.
Ma prova a fermarti un attimo, prendere tutto ciò che hai vissuto negli ultimi mesi e provare a portarlo indietro nel tempo: prova a immaginare vivere una pandemia ai tempi della Peste o del Vaiolo.
Immagina di trovarti in trappola nella tua casa, senza alcuna possibilità di comunicare con l’esterno, senza poter accedere a Internet e vedere cosa stia succedendo. Non puoi sapere come si trasmette il virus, cosa fare per proteggerti e cosa stiano facendo per fermarlo.
Non puoi sapere come stiano i tuoi amici e parenti e ogni volta che vedi passare un carro con dei corpi adagiati sopra, preghi Dio affinché non contenga nessuno che conosci. Immagina l’impatto mentale del vivere nel vero isolamento, senza alcun mezzo di distrazione.
È sufficiente immaginare un mondo di questo tipo, un’esperienza come questa protratta per mesi e anni per capire il valore della tecnologia e della comunicazione moderna.
Certo, la pandemia e l’isolamento sono una sofferenza anche ai giorni nostri, ma la possibilità di comunicare con i propri cari è un balsamo in tempi come questi, così come il poter lavorare da casa o studiare su Internet.
Scoprire come il resto del mondo stia rispondendo a questa crisi ci permette di essere più di un singolo naufrago in balia della tempesta, ma una ciurma in difficoltà in cui si deve fare affidamento gli uni sugli altri.
E dopo aver visto tutto questo, guardiamo di nuovo ai vantaggi e gli svantaggi della moderna comunicazione e rivalutiamo il sacrificio della ceralacca in un periodo storico come questo.
La comunicazione è cambiata nel corso del tempo e cambierà ancora in modo graduale: presto e-mail e telefonate saranno obsolete grazie ai sistemi di messaggistica istantanea ed è difficile immaginare in che modo cambieranno le interazioni umane nel prossimo secolo.
Quello che possiamo affermare con sicurezza è che ci sarà un tempo in cui anche le email verranno ricordate con nostalgia e romanticizzate, creando un ciclo da cui risulta difficile uscire.
Oggi dobbiamo limitarci ad apprezzare ciò che abbiamo e non romanticizzare troppo ciò che si trova nel passato.