Come potreste avere notato, gli articoli delle ultime settimane si sono soffermati più di una volta sulla quarantena che stiamo vivendo. Questo per diversi motivi: primo fra tutti è importante parlare di questa condizione che ci sta imponendo uno stile di vita diverso dal solito, poiché parlarne rende più accettabile e meno drammatica la situazione. Non è un tabù, non è una maledizione: è solamente un periodo che dobbiamo superare per tutelare noi e gli altri.
Il secondo motivo per cui abbiamo parlato spesso della quarantena è per offrire un servizio che alterni aggiornamenti sulla situazione attuale a uno studio del periodo che stiamo vivendo e che speriamo di non rivivere in futuro.
In uno scorso articolo abbiamo provato a fare una previsione di come il nostro stile di vita potrebbe rimanere alterato anche alla fine di questa crisi e oggi ci concentriamo invece sul presente, andando a vedere in che modo esso è già mutato nelle scorse settimane.
La fuga digitale dalla quarantena
Internet ha rappresentato, negli ultimi decenni, un aspetto sempre più importante nella nostra vita quotidiana. Molte delle comunicazioni a distanza si sono spostate su servizi che utilizzano la rete (come WhatsApp) e anche prima della quarantena potevamo contare un gran numero di persone che lavoravano prettamente via internet.
Nonostante questo, l’utilizzo di questa tecnologia non aveva lo stesso impatto sulla vita di tutti e il Covid-19 ha ricoperto il ruolo di una “livella” in questo senso. Nelle ultime settimane, infatti, internet è diventata la nostra unica finestra sul mondo, in un periodo storico in cui le persone vogliono più che mai risposte alle proprie domande e preoccupazioni.
Per questo motivo è bene stare attenti a dove si trovano queste risposte, in quanto è facile creare allarmismi o veicolare notizie non verificate.
Non solo: anche scuola e lavoro si sono spostati prettamente online. Tra video-lezioni e conferenze tramite Skype siamo riusciti a rimanere connessi, con uno schermo come barriera.
Tutto questo accostato agli altri usi di internet, come l’intrattenimento (servizi di streaming, giochi e molto altro) e la vita sociale (con i Social Network che sono diventati delle vere e proprie piazze virtuali), ha avuto un impatto da non sottovalutare sull’utilizzo della rete.
Nello scorso articolo, infatti, avevamo ipotizzato che se questa distanza dovesse rimanere anche dopo la quarantena (sebbene in modo meno preponderante), allora anche i provider di internet avrebbero dovuto rispondere a una richiesta maggiore potenziando le proprie strutture.
Ma di quanto è aumentato effettivamente l’uso di internet?
I dati del lavoro da casa
Questa è la domanda che ci siamo posti nell’offrire il nostro servizio e abbiamo pensato potesse essere di interesse comune condividere questi dati. Ad oggi si assiste a un aumento sostanziale del traffico interno (circa del 40% nei momenti di picco) rispetto allo stesso periodo prima di questa crisi sociale, a dimostrazione di un utilizzo molto più marcato della rete per fini lavorativi.
In questo grafico è rappresentata una frazione del traffico che passa dai nostri collegamenti, il verde chiaro rappresenta il picco giornaliero (infatti l’utilizzo della rete cambia sensibilmente in base all’orario della giornata), mentre il verde scuro rappresenta la media giornaliera (che comunque è sensibilmente più alta rispetto a prima.
Il dato interessante che possiamo estrapolare da questi numeri è che il traffico verso destinazioni svizzere è più che raddoppiato (come si evince dal grafico), un’informazione che ci dimostra il largo utilizzo che viene fatto delle nostre connessioni per il lavoro da casa.
Questo aumento è importante da considerare sotto diversi punti di vista: innanzitutto dimostra che le persone, seppur limitate, non rinunciano a rimanere in contatto con il mondo esterno, il quale continua a esistere e sarà pronto ad accoglierci nuovamente una volta finita la quarantena.
Il secondo aspetto è che, nonostante questo aumento sostanziale dell’utilizzo della rete, le strutture stanno gestendo il traffico con il minimo di disagio, a dimostrazione dei passi in avanti ottenuti in questo campo negli ultimi anni.
Già poco tempo fa, la rete non sarebbe stata in grado di reggere un afflusso così repentino di utenti senza subire una forte degradazione.
Infine possiamo trovare la fortuna nella sfortuna: il mondo ha affrontato numerose pandemie nel corso della sua storia e queste hanno sempre significato solitudine e paura. Paura di non sapere lo stato di salute dei propri cari, di non sapere cosa succede nel mondo esterno e di lottare contro un nemico ignoto.
Oggi, nonostante la paura aleggi ancora nell’aria, questa viene mitigata dalla possibilità di informarsi e di parlare (o addirittura vedere) i nostri cari a distanza.
Faremo del nostro meglio affinché possiate continuare a farlo senza introduzioni e supereremo questo terribile periodo storico come abbiamo fatto altre volte in passato.
Abbiate pazienza e siate forti.