La maggior parte degli utenti del web è pronta a sacrificare la sicurezza delle proprie credenziali in cambio di una comodità di accesso ai vari siti, social e account vari. Ci rifiutiamo di ascoltare gli avvertimenti riguardo ai pericoli di riutilizzare la stessa password nel tempo, nonostante i rischi siano ben noti e che ci venga ricordato di modificare le password regolarmente dagli stessi portali da noi utilizzati.
Secondo un recente sondaggio il 91% delle persone che usano internet quotidianamente riconosce nel riciclo delle stesse password un altissimo rischio di esporsi all’attacco di hacker e violazione dei dati personali, eppure la maggioranza (66%) continua ugualmente a farlo.
Questa contraddizione appare evidente anche nel caso gli utenti debbano aggiornare o modificare la propria password regolarmente nel tempo. Quattro utenti su cinque confessano di essere preoccupati per la sicurezza dei loro account, ma quasi la metà (il 48%) afferma che comunque non cambia mai la propria password, a meno che non vi si trovi costretto.
Cattive abitudini
Nell’ultimo decennio, nonostante la rapida accelerazione nella digitalizzazione nella maggior parte dei settori, l’attenzione e l’attitudine verso la gestione delle password sembra essere rimasta molto indietro.
Dallo stesso sondaggio emerge che, mentre il 77% degli utenti si ritiene ben informato sulle abitudini da tenere riguardo alla sicurezza delle proprie password, più della metà (il 54%) ancora cerca di memorizzarle e più di un quarto (27%) le scriva su un foglio o su un’agenda. La conferma che questo metodo non funziona arriva dal 25% degli intervistati, i quali affermano di essere costretti a fare un reset delle proprie password almeno una volta al mese, in quanto le hanno dimenticate.
Proprio la paura di dimenticare le proprie password è la ragione principale per cui la maggior parte degli utenti (60%) utilizza la stessa password per diversi account, mentre il 52% lo fa per la sensazione di controllo data dal conoscere tutte le proprie password.
È chiaro che sottovalutiamo i nostri rischi: più della metà degli utenti intervistati (52%) non ha cambiato la propria password negli ultimi 12 mesi anche dopo aver saputo che un sito o social network utilizzato è stato vittima di una violazione dei propri dati. Molti di noi probabilmente pensano di non essere bersagli, che un hacker possa impossessarsi soltanto di cifre esigue attraverso i dettagli delle nostre carte di credito, ma se pensiamo che questi possano colpire migliaia di utenti in tempi brevissimi, i numeri crescono rapidamente; il 41% degli utenti ritiene che i propri account non valgano abbastanza da far perdere tempo ad un hacker— niente di più sbagliato.
Inoltre, ci dimentichiamo che possiamo essere molto prevedibili e che molte informazioni personali possono essere dedotte da hacker attraverso i nostri social network o tramite una rapida ricerca su internet: il 22% degli utenti intervistati afferma di poter indovinare la password del proprio partner e quasi un quarto (il 24%) utilizza informazioni di carattere sentimentale per le proprie password.
Avere cattive abitudini con le password è senza dubbio ancor più rischioso adesso che lo smart working è praticato da un maggior numero di persone in conseguenza delle misure di lockdown nei vari paesi. La maggior parte del mondo sta lavorando da casa in questo momento a causa del Covid-19 e, con un numero crescente di persone che passano più tempo online, il rischio di cyber-attacchi è altissimo. Nonostante ciò, molti utenti sembrano non recepire i pericoli che una password debole può portare e continuano a tenere comportamenti che mettono a rischio i loro dati.
Quando impareremo?
Tuttavia, ci sono alcune cose che stiamo facendo per migliorare la sicurezza e la gestione delle password. Uno dei lati positivi è che esiste una vasta consapevolezza riguardo all’efficacia dell’autenticazione a più fattori (MFA), con più della metà (53%) degli utenti intervistati che la usa per aggiungere un ulteriore livello di protezione agli account personali ed il 37% che la usa a livello professionale. Dopo aver inserito il proprio username e password, un’autenticazione MFA richiederà una seconda informazione per effettuare il login, questa può essere un codice monouso ricevuto sul proprio smartphone, o la propria impronta digitale.
Gli utenti sono anche largamente a loro agio quando si tratta di autenticazione biometrica per accedere ai loro dispositivi ed ai loro account. Il 65% degli intervistati si fida molto di più nell’accesso attraverso impronte digitali o riconoscimento facciale che della classica password da digitare manualmente.
Cambiare le nostre abitudini nella gestione delle password, attraverso piccoli e semplici passaggi può incrementare la sicurezza dei nostri account online, sia personali che professionali. Con minimi sforzi possiamo ottenere enormi benefici in termini di protezione dei dati sensibili.