Perché scienza si scrive con la I? E conoscenza come si scrive? E coscienza? Scopriamolo insieme in questo articolo di approfondimento!
Più volte nel corso degli ultimi mesi abbiamo sfiorato le materie didattiche con i nostri approfondimenti sul mondo della tecnologia e della scienza, ma solo oggi vi entriamo direttamente dentro.
Il progresso scientifico sarà ancora al centro dei nostri approfondimenti, ma è doveroso (per uno scrittore) fare un chiarimento prima di proseguire nella mia missione argomentativa.
Oggi parliamo quindi della corretta scrittura della stessa parola “Scienza”, del perché richiede una “i” al suo interno e quali altre parole simili si comportano allo stesso modo o no.
Perché Scienza si scrive con la I?
Partiamo rispondendo immediatamente a questa domanda, prima di vedere i casi in cui la parola italiana si comporta diversamente.
La presenza o meno di una I all’interno della parola è causata dalla parola latina da cui ha avuto origine, per questo fare qualche passo indietro nel tempo ci permette effettivamente di radicare con più forza questo concetto nella nostra mente.
Perché Scienza si scrive con la I? Semplicemente perché la parola latina di riferimento è “scientia”, la quale presenta questa vocale all’interno. Sebbene ci siano state nel tempo delle mutazioni tra il latino e l’italiano, spesso la nostra lingua continua a mantenere le medesime radici.
Scientia, a sua volta, deriva da “sciens scientis”, ovvero una forma verbale del verbo “Scire”, oggi traducibile con “sapere”.
Scienza non è l’unica parola a derivare da questo termine e non è neanche l’unica parola a mantenere questa vocale.
“Coscienza”, ad esempio, mantiene la I a sua volta, in quanto deriva dalla parola latina “conscientia”, una derivazione del verbo “conscire” ovvero “essere consapevole”.
Perché Conoscenza si scrive senza la I?
A confondere le acque arriva la parola “Conoscenza” che, come potete vedere, non contiene al suo interno la vocale in questione.
Questo perché questa parola deriva dal latino “Cognoscentia”, ovvero dal verbo “Conoscere” che al suo interno non presenta la I.
Possiamo quindi ricordare queste parole semplicemente in forma di regola: da una parte troviamo la vocale e dall’altra no, ma ricordare le radici latine di questi termini ci permette di radicare questa differenza più a fondo nella nostra memoria, così da non dimenticarla nel tempo.
Il mutamento della lingua e il futuro
Naturalmente questo articolo non poteva terminare senza guardare la storia dell’umanità e fare un focus sulla lingua che parliamo al giorno d’oggi. In Ticino le contaminazioni linguistiche sono numerose considerata la varietà di idiomi che vengono parlati in Svizzera, ma questo succede anche in paesi dove si trova un’unica lingua.
La visione che molte persone hanno della propria lingua è qualcosa di fisso, invariabile, che rappresenta la propria cultura. Per questo non è raro vedere numerosi detrattori all’idea di introdurre nuovi vocaboli all’interno di un dizionario.
In realtà qualsiasi linguista potrebbe confermarti che la lingua è un essere vivo e mutevole, che viene condizionato continuamente dalle sue sorelle e che tende a evolversi nel tempo.
È inutile contrapporsi alle contaminazioni inglesi, francesi o tedesche: la lingua stessa che parliamo oggi presenta parole che hanno origine latina, greca, anglosassone, orientale e araba. Nelle nostre bocche ospitiamo già un calderone di culture, che viene continuamente arricchito da nuovi ingredienti e spezie.
Perché Scienza si scrive con la I? Perché il nostro passato condiziona ancora il presente, ma non è illogico pensare che questa I si possa in futuro smarrire a causa di un uso quotidiano della forma non corretta. Forma che, con il tempo, potrebbe divenire nuovamente quella ufficiale.
Anche la lingua che abbiamo oggi si basa su errori commessi da monaci amanuensi e su frasi popolari che avevano alterato la forma originale delle parole.