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Oggi andremo a parlare di luci e ombre di uno strumento che ormai ci è tanto familiare quanto irrinunciabile, al fine di comprendere se l’avvento di internet abbia migliorato o peggiorato la nostra vita.
Ti voglio fare un esempio per farti capire quanto per la maggior parte delle persone sia essenziale rimanere connesse: ti è mai capitato di navigare su un social network e vedere una sfida di questo tipo:
Devi rimanere in questa baita per un anno senza internet e vinci 1 milione di dollari!
È curioso vedere in che modo la nostra percezione di cosa sia essenziale sia cambiata nel corso del tempo: oggi pensare di rimanere per un lungo periodo di tempo fuori dalla rete ci crea ansia e apprensione.
È sufficiente vedere la reazione di una persona qualunque quando si ritrova scollegata: la prima cosa che ci viene da fare è quello di cercare su internet le cause per una mancata connessione per poi batterci una mano sulla fronte quando non appare nessun risultato.
Questo disagio e confusione in mancanza di internet possono essere i sintomi di un rapporto malsano con questa tecnologia? Prima di rispondere a questa domanda, facciamo un passo indietro.
Internet come metropoli
Ogni volta che si parla di uno strumento, siamo soliti dargli una connotazione positiva o negativa. Una ghigliottina è uno strumento negativo, poiché dispensatrice di morte, mentre uno stetoscopio è uno strumento positivo perché al servizio della medicina.
In realtà uno strumento non è innatamente positivo o negativo, ma dipende sempre dall’uso che ne facciamo. Lo stesso si può dire per Internet: sebbene sia vero che questa tecnologia ha le sue ombre, e ne parleremo tra poco, queste sono sempre causate da uno approccio sbagliato da parte degli utenti.
Il primo passo per migliorare la nostra esperienza con Internet è cambiare il modo in cui lo vediamo.
Al momento quando pensiamo al web, abbiamo nella mente un’immagine confusa: mille finestre e potenzialità che si aprono a ogni nostro desiderio, rispondendo a tutte le nostre domande e facendoci raggiungere ogni informazione in pochi click.
Se questo è vero e rientra nelle potenzialità di questa tecnologia, ti invito a fare un esercizio di immaginazione e dare una forma a Internet.
Immagina internet come un’enorme città. Milioni di palazzi che sfiorano il cielo, migliaia di vie ricoperte di vetrine e cartelloni pubblicitari. Questa è l’immagine più concreta che possiamo dare a uno strumento misterioso come questo. E questa è l’immagine che utilizzeremo per parlare dei vantaggi e gli svantaggi di internet.
Molte persone corrono dei rischi mentre navigano poiché nessuno ha insegnato loro come farlo nel modo giusto.
Quando nella vita di tutti i giorni dobbiamo attraversare una strada, sappiamo di dover guardare a destra e a sinistra perché ci è stato insegnato sin da quando eravamo piccoli. Così come evitiamo i vicoli oscuri perché istintivamente pensiamo che possano essere pericolosi.
Nella vita quindi veniamo guidati dalle nostre esperienze e dagli insegnamenti che ci sono stati dati.
Ma su internet non solo nessuno ci ha detto di controllare a destra e sinistra, ma non sappiamo neanche dove si trovino queste direzioni. Spesso, addirittura, non ci rendiamo neanche conto che stiamo attraversando una strada.
Differenze tra offline e online
Torniamo al nostro esempio: sei appena arrivato nella città digitale poiché vuoi acquistare un nuovo computer, ma non sai a quale negozio rivolgerti e neanche come arrivarci.
Ecco, quindi, che chiami un taxi e chiedi all’autista di portarti al miglior negozio di elettronica. In questo caso puoi scegliere di salire sulla macchina che ha numerose recensioni positive ed è famosa per aver scortato un’enorme quantità di passeggeri, o puoi scegliere l’autista sconosciuto nella speranza che ti porti comunque a destinazione.
Nella nostra metafora, l’autista è il motore di ricerca. La maggior parte delle persone utilizza Google, il quale viene infatti usato dal 92% degli utenti. Ma ci sono i temerari che utilizzano altri motori di ricerca, i quali talvolta possono condurre in luoghi inaspettati.
Mentre il taxi ci porta a destinazione in un viaggio che dura una manciata di secondi, osserviamo sbalorditi le pubblicità che ricoprono i palazzi: su Internet ce ne sono talmente tante che a confronto Times Square appare vuota e spoglia.
Le pubblicità appaiono anche nel veicolo, davanti ai nostri occhi e nelle nostre tasche, tanto che talvolta ci si sente oppressi e addirittura osservati. È un caso che quella pubblicità parli proprio del prodotto a cui stavo pensando?
Forse è colpa di tutte quelle app di cui abbiamo accettato i permessi senza leggerli e senza porci domande sul perché avessero bisogno di accedere a determinate funzioni. Siamo arrivati su Internet e abbiamo dato il permesso a una folla di sconosciuta di registrare la nostra voce ed accedere alle nostre foto. Posta in questo modo, la questione sembra più inquietante, vero?
Beh, non finisce qui perché la città di Internet ha altri pericoli in serbo per grandi e piccini. Da una parte troviamo adulti che forniscono in giro con troppa facilità i propri dati personali, compresa la propria carta di credito.
Nella vita reale, quando paghiamo con la carta e questa passa dalle nostre mani a quelle del commesso, stiamo ben attenti a quello che fa e il prezzo che segna. Su Internet, invece, siamo disposti a lanciare la nostra carta a mo’ di frisbee in mezzo a una folla di sconosciuti.
Chiaramente sto esagerando, ma rende bene l’idea di quanto siamo meno accorti mentre navighiamo.
E, purtroppo, i rischi più grandi li corrono i più giovani. Ho visto persone estremamente apprensive non perdere di vista i propri figli per strada e poi lasciarli alla mercé di loro stessi con tablet e smartphone.
Permetteresti mai a tuo figlio di camminare da solo per le vie di una città enorme? Ben sapendo che tale città è popolata anche da persone che potrebbero fargli del male?
Eppure, è quello che facciamo tutti i giorni: i sistemi di controllo parentale dei contenuti vengono usati da pochissime persone e molto spesso non si ha alcuna idea di cosa faccia nostro figlio su internet.
Siamo quindi nel taxi con uno sconosciuto, davanti agli occhi abbiamo la pubblicità del sapone di cui abbiamo parlato un attimo prima e nostro figlio è chissà dove tra i meandri della città.
Arriviamo infine al negozio, scegliamo il nostro computer e paghiamo. Saliamo nuovamente sul nostro taxi e lasciamo la città. Tutto questo è avvenuto nel giro di pochi minuti, senza perdere ore preziose che possono così essere reinvestite in altro. Purtroppo, come abbiamo visto nell’articolo sull’era dell’ottimizzazione, solitamente queste ore finiscono comunque nel lavoro o nello studio.
La necessità di Internet
Ma così come sono innegabili gli svantaggi e i pericoli della città di Internet, lo stesso si può dire per i vantaggi.
Con uno schiocco di dita puoi essere dentro una biblioteca con un libro aperto tra le mani, puoi essere dentro un ristorante e ordinare il pranzo senza lunghe file e fastidiose attese. Un altro schiocco e puoi parlare con un tuo caro a migliaia di chilometri di distanza o lavorare senza mai lasciare la comodità della tua casa.
Non per niente, come abbiamo detto prima, oggi vediamo internet come qualcosa di essenziale. Ma cosa ci dice quel senso di disagio, allora? Cosa ci svela del nostro rapporto quell’ansia generata da una mancanza di collegamento?
Da una parte potresti pensare che ci troviamo in un rapporto di assuefazione: nel momento in cui viene interrotta una dipendenza, una persona tende ad avere una risposta negativa.
E sicuramente siamo dipendenti da internet, ma così come lo siamo di tutta la tecnologia che utilizziamo al giorno d’oggi. Se ci privassimo del frigorifero, non avremmo difficoltà a mantenere il cibo? Se ci privassimo dei fornelli, come potremmo cucinarlo? Se ci venisse tolto il riscaldamento, non sarebbe difficile superare l’inverno?
Se abbiamo sviluppato un rapporto di dipendenza nei confronti di internet è perché questa tecnologia ci ha permesso di ottenere dei vantaggi che prima non avevamo. Potremmo rinunciarvi, chiaramente, ma questo vorrebbe dire perdere i nostri contatti. L’intrattenimento come lo viviamo oggi. Il mondo del lavoro e dello studio verrebbero completamente stravolti.
Potresti vivere senza internet? Certo, come potresti vivere senza frigorifero. Ma è molto più facile accettare una nuova tecnologia nella vita che rinunciare a una esistente.
Prova a vedere il tutto da un punto di vista matematico.
Ogni progresso scientifico migliora la qualità della tua vita: se normalmente questa ha un valore di 10, l’utilizzo di internet la porta a 20. Puoi tornare al valore precedente? Sì, ma è molto più difficile, poiché dopo aver vissuto questo miglioramento, 20 è diventata la nuova normalità.
E nessuno vuole peggiorare la propria vita volontariamente! È un concetto vecchio come il tempo stesso, tanto che ne parlava anche Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Ecco, quindi, che voglio porti un’ultima domanda: ti senti succube di internet?
Uno strumento non è mai né positivo né negativo, ma dipende dall’uso che ne fai. Per questo se vivi il tuo collegamento con la rete come una costrizione, scegli di cambiare il tuo approccio.
Magari il tuo lato più nostalgico ti porta a romanticizzare il passato, così come il tuo lato più critico ti porta a condannare il presente.
In tal caso ti invito a fare un esercizio molto semplice: prendi un foglio e una penna e stila una lista di vantaggi e svantaggi derivanti dall’uso di Internet.
Una volta che avrai stilato questa lista di come internet abbia un impatto positivo e negativo sulla tua vita, prova a vedere in che modo puoi aggirare gli aspetti negativi.
Comincia con il guardare a destra e a sinistra prima di attraversare, poiché non puoi sapere se l’autista sconosciuto di prima serba rancore nei tuoi confronti.