Quanto deve durare la giornata lavorativa per ottenere il massimo delle prestazioni e non intaccare la salute del lavoratore? Parliamone insieme!
Di recente, sempre nella sezione Business del nostro blog, abbiamo parlato di Smart Working e di come questa tipologia di lavoro vada a intaccare anche l’orario lavorativo. Oggi vogliamo espandere ulteriormente il concetto, poiché questo può essere interessante sia per il lavoratore che il datore di lavoro.
Da una parte ci si chiede se sia sano lavorare molte ore al giorno e quante ore alla settimana dovrebbero essere l’ideale, dall’altra ci si chiede se sia effettivamente utile pagare 12 ore di lavoro al giorno se poi solo la metà di queste risulta essere efficiente.
Vediamo quindi qualche esempio e studio per determinare quanto dovrebbe durare la giornata lavorativa ideale.
La tipica giornata lavorativa
Quante sono le ore che solitamente lavoriamo? Naturalmente queste cambiano sostanzialmente in base alle nostre mansioni e al nostro contratto lavorativo.
Sulla carta le due forme di lavoro più diffuse sono quella part time e quella full time: la prima prevede 20 ore di lavoro distribuite su 5 giorni alla settimana, per un totale di 4 ore al giorno; la seconda prevede 40 ore di lavoro distribuite sempre sugli stessi 5 giorni alla settimana, per un totale di 8 ore al giorno.
Chiaramente è doveroso utilizzare il condizionale quando si parla di ore alla settimana e distribuzione nei giorni, in quanto possono esserci delle sostanziali differenze in base:
- Agli straordinari, spesso e volentieri obbligatori, che talvolta raddoppiano le ore lavorative.
- Alla tipologia di lavoro, in quanto non è raro trovare lavori che richiedano 12 ore di lavoro al giorno, per meno giorni alla settimana.
D’altronde è sufficiente fare una ricerca su Google per scoprire qual è la verità: tante persone si chiedono effettivamente se sia sano lavorare 60 o 80 alla settimana, a dimostrazione che le 40 ore del Full Time spesso sono un miraggio per alcuni lavoratori.
Ma cosa dicono le ricerche?
Quanto deve durare la giornata lavorativa?
In realtà l’idea di lavorare 40 ore alla settimana è leggermente datata, in quanto è stata introdotta nel 1817 con lo slogan “8 ore di lavoro, 8 ore di tempo libero e 8 ore di lavoro”, quindi una divisione netta in 3 parti della giornata di una persona.
Nuove ricerche, in realtà, hanno rivelato che in termini di efficienza e di impatto sul lavoratore, l’ideale (tranne specifici casi) sarebbe lavorare 6 ore al giorno, radunate il più possibile nella prima parte della giornata.
D’altronde è qualcosa che si sperimenta sin da giovanissimi: già nel periodo della scuola, durante le prime ore di lezione si è solitamente più attenti e ricettivi rispetto alle ultime ore, durante le quali si è preda della letargia.
Quindi, per un datore di lavoro, far lavorare il proprio dipendente 6 ore invece che 8 (aumentando magari i giorni lavorativi a 6 per un totale di 36 ore rispetto alle classiche 40) potrebbe significare la stessa produzione con un minor costo.
Dall’altra parte, per il dipendente, sei ore potrebbe voler dire più tempo con la famiglia o per coltivare i propri interessi.
Studi suggeriscono che rimuovere poche ore dalle 40 settimanali, ha un enorme beneficio su tutti: sia su lavoro che a casa.
Naturalmente ci sono circostanze in cui ridurre il carico di lavoro e posizionarlo alla mattina può essere impossibile, come le attività che operano la sera, ma è bene tenere a mente questo aspetto e applicarlo dove e come possibile.
La mentalità del lavorare a cottimo non ripaga più come un tempo, per nessuna delle persone coinvolte.