Il corretto uso della newsletter

Il corretto uso della newsletter

Come si usa correttamente la newsletter nel proprio business? Ci sono dei comportamenti da evitare per non danneggiare l’immagine della tua azienda? Parliamone insieme.

Benvenuti in questo nuovo approfondimento sul mondo del lavoro e del business. Di recente, sempre nel nostro blog, abbiamo parlato di alcuni accorgimenti da prendere per migliorare la propria presenza virtuale, tra cui il corretto uso dei social network e come evitare problemi in materia di privacy e sicurezza.

Oggi parliamo della newsletter, uno strumento molto popolare anni fa ma che ancora oggi svolge il suo ruolo, soprattutto nel settore professionale. Nonostante siano anni che le newsletter vengono utilizzate abitualmente, molte aziende commettono degli errori che possono minare la propria immagine quando inviano un’e-mail ai propri contatti.

Vediamo quindi qualche suggerimento sul corretto uso di questo strumento.

 

L’ABC della newsletter

 

Quello che vogliamo offrirti con questo articolo di approfondimento è una serie di accorgimenti basati sull’esperienza e le statistiche. Ogni strumento, infatti, può risultare positivo o negativo in base alla mano di chi lo usa.

La newsletter non fa eccezione: se da una parte si dimostra essere un valido alleato nella promozione dei tuoi prodotti, servizi e nella fidelizzazione della tua utenza, dall’altra può diventare il nostro peggior nemico nel momento in cui commettiamo alcune leggerezze durante il suo uso.

Innanzitutto, cosa è una newsletter? Con questo termine si intende l’e-mail periodica inviata a una lista di utenti per aggiornarli sulle ultime novità, prodotti e servizi. Si tratta di uno strumento promozionale che esiste sin dalla nascita di Internet e quasi tutte le realtà commerciali di un certo livello lo utilizzano.

Vediamo quindi qualche suggerimento da seguire per ottenere i migliori risultati con il minimo rischio:

 

  • Attenzione allo spam: questo è il primissimo consiglio che possiamo dare. Le persone devono essere liete di ricevere la tua newsletter, per questo inviare venti e-mail al giorno piene di materiale pubblicitario può non essere la freccia migliore nella tua faretra. Se va bene, le tue e-mail verranno semplicemente ignorate, se va male, gli utenti si disiscriveranno dalla tua lista. Scegli una cadenza regolare ma non pressante per le tue e-mail e inviale solo se necessario.
 
  • Offri del valore aggiunto: molto spesso si utilizzano le newsletter solo per reindirizzare a un nuovo prodotto, servizio o articolo sul blog. Questo, naturalmente, è utile ma non sufficiente affinché una persona senta la necessità di rimanere iscritto alla tua newsletter. Perché farlo quando offre solo informazioni che posso recuperare altrove? Per questo fai sì di dare un valore aggiunto alla newsletter, con informazioni esclusive o codici sconto (dove applicabile).
 
  • Permetti l’uscita: vedere persone lasciare la propria lista di e-mail non è mai una cosa gradita, tanto che alcuni imprenditori provano a complicare la vita a chi vuole lasciare una newsletter. Pulsanti minuscoli, processi complicati, log-in lunghi e tediosi: tutto pur di dissuadere l’utente dal lasciare la newsletter. Per quanto non sia consigliabile inserire nelle proprie e-mail un enorme pulsante rosso con scritto “cancella la tua iscrizione”, rendere il processo impossibile da completare può portare a un risultato ancor peggiore: i tuoi iscritti potrebbero infatti segnalare la tua e-mail come spam e il sistema potrebbe cominciare a flaggare (ovvero etichettare) tutte le tue comunicazioni come spam.
 

Questi sono tre passi essenziali per qualsiasi tipo di newsletter, ricorda sempre che si tratta di uno strumento che richiede tempo e dedizione sia per costruire la lista di e-mail, sia per far convertire le tue comunicazioni. Tieni sempre d’occhio la percentuale di persone che aprono la tua e-mail e la percentuale di quelle che cliccano sui link interni.

Nel primo caso, se noterai poca interazione, ti consigliamo di sperimentare con l’oggetto dell’e-mail, nel secondo caso con il contenuto.

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