Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web?

Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web?

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Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web? Cosa sono i crawler? E come posso apparire nei primi risultati? Parliamone insieme!

Ogni giorno utilizziamo i motori di ricerca durante il nostro tempo passato su Internet. Anche se la ricerca manuale sta venendo sostituita da appelli accorati agli assistenti vocali, cambia meramente la modalità di compilazione della ricerca e non il sistema in sé.

Capire quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web può essere sicuramente interessante per chiunque, ma diventa particolarmente importante per chi ha un proprio sito e vuole capire come migliorare la propria indicizzazione.

Con indicizzazione si intende il piazzamento nei risultati di ricerca (posizione nella pagina e numero di pagine).

Andiamo quindi a vedere come funziona tecnicamente un motore di ricerca nelle sue tre fasi di elaborazione di una ricerca.

Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web?

Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web?

Molto probabilmente non ti sei mai chiesto come funziona tecnicamente un motore di ricerca, ma anche se tu l’avessi fatto probabilmente l’immagine che hai in mente è quella di un sistema che scansiona il web e mostra i risultati migliori per la nostra ricerca.

Se questo tecnicamente è vero, è chiaro che la scansione non possa essere fatta in tempo reale: se cerchiamo “cane”, Google ci risponde con circa 271 milioni di risultati in meno di un secondo. Se la scansione venisse effettuata in tempo reale, avremmo bisogno di mesi per avere un risultato.

Ecco perché il sistema utilizzato dai motori di ricerca è diviso in tre fasi.

Prima fase: scansione

Durante questa fase, il motore di ricerca scansiona il web tramite dei piccoli robot, chiamati anche crawler o spider. Questi bot fanno il giro di tutti i siti e scansionano ogni tipo di contenuto: testo, immagini, pdf, video.

Il processo di scansione è pressoché continuo, in quanto non è necessario che si fermi per far iniziare i due processi successivi. Nonostante questo, possono essere necessari fino a sei mesi prima che il tuo computer venga scoperto dai crawler (anche se di solito ci vogliono pochi giorni).

Una volta che questi bot individuano il sito e ne analizzano i contenuti, si passa all’indicizzazione.

Seconda fase: indice

 

Durante questa fase, tutti i contenuti del sito vengono inseriti in un indice generale e categorizzati in base alla tipologia di contenuti, le keywords e la tematica affrontata sul sito. Sin da questo momento è possibile che una determinata pagina web appaia come risultato di una ricerca, ma il processo successivo è quello più essenziale a tal proposito.

 

Terza fase: classifica

 

Apparire in un motore di ricerca non è un gran risultato in sé: infatti come abbiamo visto prima, per la parola “cane” vengono mostrati 271 milioni di risultati divisi in migliaia di pagine. Ma durante una tua ricerca, visiterai tutte queste pagine?

È risaputo che molto difficilmente una persona supererà la prima pagina durante una ricerca (a meno che non sia disperata), motivo per cui nella prima pagina si trovano anche i contenuti promozionali e motivo per cui c’è una gara per apparire tra i primi risultati.

Proprio a questo risponde la fase di classifica: tramite un processo di indicizzazione, il motore di ricerca decide quali risultati verranno mostrati prima di altri.

 

 

Quale TECNOLOGIA utilizzano i motori di ricerca?

 

Quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca per eseguire la scansione dei siti web?

 

Se ti interessa sapere proprio quale tecnologia utilizzano i motori di ricerca nel loro funzionamento, ti possiamo riportare quella di Google.

Google, infatti, nel 2018 rivelò di utilizzare BERT per gestire l’enorme carico di ricerche quotidiano. All’epoca, infatti, si parlava di 70mila ricerche al secondo, per un totale di quasi 6 miliardi al giorno.

Il nome BERT è in realtà un acronimo che sta a indicare Bidirectional Encoder Representations from Transformers e il passaggio a questa tecnologia cambiò l’utilizzo semplice di keywords nelle ricerche, in un sistema più discorsivo in cui i crawler sono in grado di elaborare la qualità di contenuto scritto.

Chiaramente, tutto questo parlandone in modo estremamente semplificato, in quando il mondo dei motori di ricerca, così semplici da usare, non è altrettanto semplice da comprendere dal lato tecnico.

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