Chi ha inventato la penicillina e di cosa si tratta? Anche senza essere esperti di medicina avremo sentito parlare della penicillina, in quanto la scoperta di questa sostanza ha permesso un enorme balzo nel campo della scienza e nella cura delle malattie.
Al contrario di altre invenzioni che vedono la propria scoperta in un periodo remoto del passato, la penicillina in realtà è piuttosto recente, tanto che alcune persone si ricordano ancora come fosse la vita prima della sua diffusione.
Ai tempi contrarre un’infezione, che oggi può essere curata facilmente, poteva tranquillamente risultare mortale. Questo fatto unito alla vita più all’aria aperta e manuale dei tempi significa vivere con una spada di Damocle sopra la testa.
Oggi andiamo a vedere come e quando è stata scoperta la penicillina, scoprendo alcuni nomi divenuti famosi e altri rimasti un po’ nell’ombra.
Chi ha inventato la penicillina?
La penicillina (si scrive con una n sola, nel caso ci fosse qualche dubbio) vede la sua scoperta nel 1928 grazie agli esperimenti di Alexander Fleming, sebbene avremmo dovuto aspettare la Seconda Guerra Mondiale prima di vedere una diffusione su scala industriale.
È una triste verità che abbiamo già affrontato quando abbiamo parlato della scoperta del computer: i conflitti militari talvolta permettono l’evoluzione scientifica per essere applicata alla guerra. Non è necessario parlare degli ordigni nucleari, ma i computer che sono stati ridotti di dimensioni per essere integrati sui sommergibili e la penicillina che è stata sviluppata per curare i soldati ammalati sono due ottimi esempi di questa realtà.
La scoperta della penicillina è frutto del caso, anche se Einstein disse che “Dio non gioca a dadi con l’universo”. E nemmeno l’uomo, potremmo aggiungere: se il caso aiutò sicuramente Alexander Fleming nella sua scoperta, fu solo grazie alla sua capacità di analisi e curiosità se arrivò a sintetizzare la penicillina.
Ecco chi ha inventato la penicillina: Fleming, mentre su alcune piastre di coltura allevava dei batteri per uno studio, si rese conto che in una delle piastre si era sviluppato un fungo. L’allora Penicillium Notatum (che con il tempo divenne Penicillium Chrysogenum) aveva attecchito nella piastra e si era diffuso, ma più che la presenza del fungo, ciò che colpì Fleming fu l’assenza dei batteri.
Il Penicillum, infatti, riusciva a inibire la crescita dei batteri, gli stessi batteri che causano infezioni nel corpo umano. Nacque quindi il desiderio di portare questo fungo (o almeno la sostanza inibitrice dei batteri) nel corpo umano per aiutarlo a superare determinate infezioni, creando di fatto un antibiotico.
Purtroppo, al contrario di quanto pensano determinati politici, anche se una sostanza ha effetto su una piastra di coltivazione non è così semplice portarla nel corpo umano (come ad esempio non si può e non si deve iniettarsi il disinfettante) per questo ci fu un lungo periodo in cui si cercò di renderlo possibile.
I primi tentativi non erano attuabili in quanto la salificazione rendeva la penicillina caustica e dolorosa e fu solo nel 1941 che cominciò a essere utilizzata nelle infezioni batteriche e venne diffusa nel 1943 per scopi bellici.
I nomi dimenticati della penicillina
Come nel caso di altre scoperte (e l’abbiamo visto diverse volte nel corso dei nostri articoli) non c’è un solo nome dietro alla penicillina sebbene Fleming sia estremamente famoso e sicuramente meritevole di encomio.
Tra i nomi spesso dimenticati troviamo l’italiano Vincenzo Tiberio che aveva notato proprietà simili in una muffa più di vent’anni prima di Fleming o ancora Mary Hunt che scoprì un altro tipo di penicillina grazie a un melone che aveva una capacità produttiva nettamente maggiore.
Infine, ricordiamo anche il gruppo di chimici inglesi che riuscirono a isolare l’antibiotico, ovvero Abraham, Florey, Heatley e Chain (e altri ancora).
Chi ha inventato la penicillina? Tutti loro hanno scritto una pagina in questo libro di fondamentale importanza nella storia dell’umanità.