Cosa inventò Alessandro Volta? In che modo il mondo elettrico odierno è condizionato dalle scoperte di questo inventore del diciottesimo secolo? Scopriamolo insieme.
Abbiamo parlato di tanti inventori nel corso della nostra rubrica dedicata qui, sul blog di Ticinocom. Ti ho parlato di Gutenberg, Edison, Einstein, Marconi, Leonardo da Vinci e molti altri. E oggi aggiungiamo all’elenco anche il buon Alessandro Volta.
Avrai sentito sicuramente questo nome, poiché esso rappresenta uno degli uomini di scienza più importanti del panorama italiano, i cui studi hanno permesso di fare enormi passi in avanti nello studio dell’elettricità, dei gas e nella conservazione dell’energia.
La vita di Alessandro Volta è lunga e complessa e non è questo il posto per approfondirla nel dettaglio (esistono d’altronde siti appositi per sviscerarla), quindi andiamo velocemente a rispondere alla domanda che ti ha spinto ad aprire questo articolo. Ovvero: “Cosa inventò Alessandro Volta?”
Cosa inventò Alessandro Volta?
Diverse sono le invenzioni la cui paternità è attribuita a Volta. Sicuramente il suo nome è accostato comunemente al mondo dell’elettricità, essendo il padre della pila, ma forse ti sorprenderà sapere che l’inventore scoprì anche il gas Metano.
Il buon Volta, infatti, aveva sfruttato il suo spirito di osservazione e aveva scoperto dei particolari gas infiammabili che si trovavano in concomitanza di alcune paludi. Questi gas altro non erano che il metano.
Volta continuò a fare ricerche a tal proposito, realizzando anche delle invenzioni (come la lampada perpetua di Volta) che sfruttavano questo gas per emettere luce.
Ma il momento “Eureka” nella vita di Volta avviene nel 1799. All’epoca gli Austro-Russi erano tornati forti in Lombardia, il che aveva significato l’allontanamento dei professori dall’Università di Pavia. A dimostrazione che spesso il genio emerge nei momenti di difficoltà, Volta realizzò la sua pila dopo essere migrato a Como.
Questo scienziato è la perfetta dimostrazione della natura collettiva di cui abbiamo spesso parlato nei nostri articoli: mantenendo rapporti epistolari con gli altri grandi uomini del tempo, Volta continuò a realizzare invenzioni personali e perfezionò le idee altrui, permettendo di ottenere risultati che sarebbero stati impossibili per una mente unica.
Anche se non sempre questi rapporti erano pacifici, come nel caso di Galvani.
Galvani, Volta e l’applicazione delle scoperte
Le scoperte di Volta ci danno modo di toccare un altro uomo di scienza del diciottesimo secolo, anche lui interessato all’elettricità e in particolare alla sua applicazione nella biologia. Galvani, infatti, aveva intuito che nel nostro corpo l’elettricità gioca un ruolo fondamentale e le sue teorie cozzavano con quelle di Volta.
In particolare la discussione verteva sulla presenza di elettricità nei muscoli di una rana, esperimento condotto da Galvani, e di come questa fosse presente.
Senza entrare nel dettaglio, è interessante vedere come le grandi menti di un periodo storico possano collaborare tra di loro o entrare in conflitto: in entrambi i casi a giovarne è il mondo scientifico.
Volta è divenuto celebre per i suoi studi, i quali hanno condotto ai risultati di Coulomb (nel mondo dell’elettricità) e hanno anticipato delle leggi di Gay Lussac (nel mondo dei gas). Sicuramente in più di un senso questo inventore ha rivoluzionato il nostro modo di percepire il mondo e ha gettato le basi per la società elettronica in cui viviamo.
La pila, il metano, il principio di conservazione dell’energia sfruttato dall’elettroforo (marchingegno che permetteva una piccola produzione di energia), la carica elettrica dei corpi tramite l’elettroscopio (una bacchetta che permetteva di rilevare la carica di un corpo) e molto altro… una vita sicuramente degna di essere analizzata e scoperta, per vedere i mille e uno modi in cui la mente di Volta ha influenzato quella di coloro che sono venuti dopo di lui.