VPN e Navigazione in incognito

VPN e Navigazione in incognito

Prima di iniziare con l’argomento di oggi, volevamo dare una spiegazione all’assenza dell’articolo lo scorso lunedì. Per quanto sia nostro maggiore interesse quello di essere costanti e continui con la pubblicazione dei nostri articoli, per la preparazione di argomenti particolarmente tecnici e complessi (come quello di oggi) può capitare che si salti un appuntamento, anche se cercheremo il più possibile di evitare che questo accada.

Vi ringraziamo quindi per la vostra comprensione e andiamo a cominciare.

Parlando di Internet e di navigazione, con l’aumento dell’importanza che ha avuto questa tecnologia sulla nostra vita sono aumentate anche le paure che i nostri dati possano essere in qualche modo rubati dal nostro computer e finire nelle mani di compagnie e privati.

La figura dell’hacker, ad esempio, è ancora circondata da un alone misterioso e ci fa sentire a disagio e insicuri anche nell’intimità del nostro computer.

Sebbene questi rischi non siano così marcati come l’isterismo collettivo tende a far credere, è comunque bene sapere come è possibile difendere la propria privacy e quali strumenti abbiamo a nostra disposizione.

Parlando di strumenti, oggi ne approfondiremo due che sono particolarmente noti alla maggior parte degli utenti: la VPN e la Navigazione in incognito.

Qual è la funzione di questi due strumenti? E in che modo possiamo utilizzarli? Scopriamolo insieme in questo piccolo approfondimento.

I browser e la navigazione in incognito

Cominciamo parlando della navigazione in incognito, in quanto è la più semplice da attuare ed è molto conosciuta nel settore. Tutti i browser, infatti, danno all’utente la possibilità di attivare la navigazione in incognito.

Per fare un paio di esempi, ecco come potete attivarla sul vostro browser:

·         Mozilla Firefox: File (in alto a sinistra) – Nuova Finestra anonima (o anche Ctrl+Maiusc+P)

·         Chrome: clicca sui tre puntini in alto a destra – Nuova finestra di navigazione in incognito (o anche Ctrl+Maiusc+N)

In entrambi i casi ti si aprirà una nuova finestra con un’icona particolarmente riconoscibile, ovvero quella del cappello con gli occhiali (che indica l’anonimato).

Ora che abbiamo questa finestra aperta, cosa succede? Cosa è la navigazione in incognito?

Semplicemente con questo strumento, il browser ti permette di navigare senza che venga salvata la tua cronologia, i dati dei siti e le informazioni inserite nei moduli (come, ad esempio, le password salvate). Quindi, una volta chiusa la schermata di navigazione, quando la apriremo di nuovo niente di ciò che abbiamo fatto in precedenza risulterà visibile.

Per questo motivo la navigazione in incognito è lo strumento ideale nel caso in cui non si voglia lasciare traccia sul computer dei siti che abbiamo visualizzato in precedenza e non si voglia correre il rischio di lasciare un account collegato qualora altre persone utilizzino lo stesso computer.

Dato che ci sono dei disagi legati a questa modalità (il dover effettuare ogni volta il log-in in tutti i siti, il non salvare la cronologia e le password, il suo utilizzo solitamente non sostituisce il browser normale, ma viene usata solo in specifiche circostanze.

Ad esempio: immagina di essere a un Internet cafè o di utilizzare comunque un computer pubblico. Se non vuoi che altre persone vedano effettivamente cosa hai fatto durante la tua navigazione, allora questa funzione potrebbe fare al caso tuo.

Un secondo esempio: la tua famiglia o fidanzata/o utilizza il tuo stesso computer e non vuoi che veda la tua cronologia di navigazione (perché, magari, stai programmando una festa a sorpresa o stai cercando un regalo di anniversario). Piuttosto che cancellare la cronologia dopo aver usato il computer (che è inefficiente e potrebbe destare sospetti), potresti utilizzare la navigazione in incognito senza problemi.

Quando si parla di questa funzione, però, è importante fare un’importante distinzione: molte persone utilizzano la navigazione in incognito convinte che funga da scudo contro gli accessi esterni e di essere così tutelate nella loro privacy e sicurezza, ma non è questa la sua funzione.

La navigazione in incognito è infatti una tutela contro le altre persone che utilizzano fisicamente lo stesso computer, ma non dà una protezione dal controllo esterno (lo stesso Chrome, ad esempio, sottolinea che l’attività dell’utente potrebbe essere comunque visibile ai siti raggiunti e al provider di Internet).

A tal proposito, ecco che nasce il servizio VPN.

La tutela esterna: la VPN

Arriviamo quindi alla parte più tecnica del nostro approfondimento, ma non temere: per quanto il funzionamento di una VPN sia molto complicato per un utente qualsiasi, è comunque facile da intuire. Per questo motivo cercheremo di evitare termini troppo complessi che potrebbero confondere l’utente.

Iniziamo dalla sigla: cosa vuol dire VPN? Questo acronimo indica la frase Virtual Private Network, ovvero Rete Virtuale Privata. In parole povere, la VPN è un servizio (il quale può essere gratuito o a pagamento) che permette di schermare la nostra navigazione e il nostro indirizzo IP (codice che identifica la nostra posizione geografica, tra le altre cose) per ottenere una serie di vantaggi.

Tanto per cominciare, la protezione della navigazione permette di muoverci con maggior sicurezza su internet a prescindere dal sito e dalla connessione WiFi che andremo a utilizzare (nel caso di reti pubbliche c’è sempre del timore a riguardo) sapendo che nessuno può fare “capolino” e vedere cosa stiamo facendo.

Inoltre la possibilità di cambiare il nostro IP è una delle funzioni più apprezzate al giorno d’oggi, in quanto permette di aggirare i limiti regionali imposti da molti siti (come quelli di streaming, tanto per citarne alcuni).

Ma come funziona di fatto questa tecnologia? La VPN si basa su un sistema chiamato tunneling e il suo funzionamento è facilmente comprensibile pensando proprio a questa parola. Così come su una strada, dall’esterno, è possibile vedere tutto c’è che succede, è sufficiente aggiungere un tunnel per non far sapere agli spettatori cosa sta succedendo al suo interno.

Uno schermo, quindi, che ci protegge da occhi esterni… una tenda, volendo, che cela la nostra navigazione dal momento in cui la caliamo al momento in cui decidiamo di tirarla nuovamente su.

Questa è la spiegazione più semplice e terra-terra che può essere data, in quanto è possibile dividere ulteriormente le VPN in categorie in base all’utilizzo che ne viene fatto e in base al protocollo di cifratura che viene utilizzato.

Come un lucchetto, infatti, anche la VPN può assicurare i tuoi dati in base a diversi sistemi di cifratura ed è bene conoscere almeno la punta di questo mondo così da poter scegliere in sicurezza il servizio che si presta meglio alle nostre necessità.

Arriviamo quindi all’aspetto che ci interessa maggiormente: come si deve scegliere una VPN? L’offerta, d’altronde, è immensa per questo tipo di servizi.

La risposta è: dipende. È infatti necessario tenere di conto di numerosi fattori, non per ultimi:

·         Prezzo – Valuta se scegliere una VPN gratuita o a pagamento, in quanto le prime talvolta offrono questo servizio dietro alla raccolta di determinati dati pubblicitari.

·         Posizione del server – cerca di trovare un equilibrio tra calo delle prestazioni dovute alla lontananza del server e quali IP ci offre tale servizio se vogliamo eludere determinate restrizioni regionali.

Il VPN, riassumendo, è un servizio che di base veniva considerato solo dagli utenti più navigati ma che sta prendendo lentamente piede anche tra gli utenti medi, con l’interesse sempre maggiore nei confronti della sicurezza e della privacy.

A tal proposito, è opportuno ricordare che sebbene la VPN ci schermi da occhi indiscreti, i nostri dati rimangono visibili dalla stessa compagnia che sta dietro il protocollo VPN e che ha quindi accesso ai nostri dati. Sebbene sia fortemente consigliata in caso di WiFi pubblici o reti non sicure, non possiamo fare a meno di chiederci se l’utilizzo indiscriminato di questo strumento sia poi così sicuro (si tratta comunque di mettere i nostri dati in mano a terzi).

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