Computer: che cosa vuol dire?

Computer: che cosa vuol dire?

Computer: che cosa vuol dire? Questa parola deriva dall’inglese? E la lingua italiana accoglierà sempre più termini stranieri? Parliamone insieme.

Negli ultimi anni tutte le lingue del mondo sono cambiate sensibilmente. Infatti, come viene insegnato nella prima lezione di un qualsiasi corso di linguistica, la lingua è “vivente” e muta continuamente in base alla società, la cultura e le influenze dei popoli vicini.

L’italiano stesso che viene parlato oggi varia sensibilmente in base alla zona geografica: quello del Ticino, ad esempio, mostra differenze rispetto a quello parlato in alcuni parti di Italia e sarà ancora diverso rispetto a quello parlato nelle comunità italiane sparse nel mondo.

E anche la lingua più pura, in realtà non lo è: ha raggiunto la sua forma attuale solo grazie a secoli di mutazioni e contaminazioni.

Tanto per fare un esempio, sebbene nell’immaginario comune l’italiano attuale derivi direttamente dal latino, nel nostro lessico ci sono numerose parole che derivano da altre lingue.

La parola “Barbaro”, ad esempio, utilizzata per descrivere una persona ben poco raffinata, ha origine greca, società nella quale veniva usata per indicare coloro che avevano difficoltà a parlare il greco stesso (indica l’atto di balbettare, infatti).

Nonostante questo mutamento del tutto naturale della lingua, ci sono persone che cercano di ostacolare in tutti i modi la sua trasformazione, perché percepiscono questo cambiamento come qualcosa di troppo repentino negli ultimi anni.

E l’inglese si trova nell’occhio del ciclone di queste critiche.

 

Il computer e la lingua inglese

 

Computer: che cosa vuol dire?

 

Prima di parlare del computer e che cosa vuol dire, è necessario analizzare l’influenza che la lingua inglese sta avendo negli ultimi anni sulla cultura degli altri popoli.

Non solo questa lingua viene parlata ovunque in quanto si tratta di quella “ufficiale”, la maggior parte dei film e di serie TV sono ambientati in America, ma Internet ha sicuramente agevolato la diffusione di questa lingua e la comparsa di termini “ibridi”.

Con l’uso di Internet, infatti, sono nati numerosi termini che prima non esistevano nella lingua in quanto fanno riferimento ad azioni compiute online. Così come al mondo dei videogiochi.

Termini come “bannare”, sono diventati parte del nostro vocabolario e buona parte delle persone sa che se vieni bannato da un sito, non potrai più accedervi.

La critica maggiore che viene mossa in questo senso è quando vengono utilizzati termini inglesi o ibridi per indicare cose per cui esiste un termine italiano. “Meeting” invece di “Riunione”, “Call” invece di “Chiamata” e molti altri ancora.

Sebbene sia vero che questa accelerazione della diffusione di termini inglesi e ibridi sia talvolta difficile da digerire, è solo l’ennesima dimostrazione di come la lingua muti nel tempo.

E la perfetta rappresentazione di questa trasformazione è proprio la parola: computer.

 

 

Computer: che cosa vuol dire?

 

Nel nostro blog abbiamo parlato diverse volte di computer, dal lato gaming al mondo professionale e sentendo questa parola è facile intuire che la sua origine sia inglese.

Ma è proprio così? Beh, sebbene l’Oxford English Dictionary spieghi che questa parola indicava la persona adibita ai calcoli e quindi in seguito alla macchina (il famoso calcolatore), in realtà la lingua ci sorprende ancora una volta.

Infatti il verbo “to compute”, da cui deriva proprio la parola “computer” (ovvero colui che “computa”) in realtà ha origine latina! In “compute” troviamo l’unione di due parole, ovvero “cum” e “putare”.

D’altronde la matematica esiste da ben prima di queste lotte intestine sulla lingua perfetta e anche i latini avevano bisogno di calcolatori (sebbene non nella forma elettronica di oggi).

Ed ecco la meraviglia della lingua: dal latino all’inglese, dall’inglese all’italiano. E chissà in quali altri modi si evolverà nel corso del tempo, a prescindere di quante persone possano combattere contro i mulini a vento del cambiamento.

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