In un approfondimento sul nostro portale abbiamo parlato dei diversi tipi di fibra ottica, una distinzione essenziale per l’utente al fine di comprendere la velocità massima di cui la propria linea potrà beneficiare.
In tale articolo abbiamo spiegato la differenza tra fibra FTTC e FTTH, sottolineando come quest’ultima permetta al cliente di sfruttare tutta la velocità potenziale data da questo genere di tecnologia.
Sebbene questo sia vero, per amor di cronaca e per illustrare nel dettaglio la differenza tra la tecnologia utilizzata da Ticinocom rispetto ad altri operatori, oggi parleremo di altre due sigle: la fibra PON e la fibra PTP.
Comprendiamo che la comparsa di altri due acronimi non venga vista di buon occhio, per questo li andremo a spiegare velocemente in questo articolo.
Una fibra condivisa: la PON
Sebbene ogni operatore abbia una propria politica differente, la maggior parte degli operatori svizzeri utilizza una tecnologia PON, acronimo che indica il Passive Optical Network.
Come funziona questo tipo di architettura? Dalla centrale parte una singola fibra, la quale nel suo percorso verso la tua dimora incontra degli “splitter” che la suddividono in molteplici fibre che raggiungono case diverse.
In questo modo è possibile offrire una fibra di tipo FTTH (ovvero senza collegamento di rame) a un gran numero di dimore utilizzando un unico collegamento.
Sebbene questa opzione abbia degli evidenti vantaggi economici per l’operatore, presenta purtroppo diversi svantaggi per il cliente finale.
Il primo, il più facile da intuire, è che l’utente si ritroverà di fatto a dover condividere la propria fibra in centrale con un gran numero di clienti, il che si può tradurre in degradazione del segnale e resa meno performante della stessa.
Il secondo disagio è legato al router del cliente: sempre più persone preferiscono acquistare dei router generici da utilizzare al posto di quello fornito dall’operatore così da personalizzare il proprio accesso alla rete. Con una fibra PON questo non è possibile, in quanto la centrale deve esercitare un controllo completo sull’apparecchio finale dell’utente ed è quindi necessario utilizzare il router fornito dall’operatore.
La fibra dedicata: la PTP
A questo genere di architettura si contrappone la PTP, ovvero la fibra Point to Point. È facile capire il funzionamento di questa alternativa: nessuno splitter, ma una singola fibra che parte dalla tua casa e arriva in centrale, dove troverò un proprio transceiver ottico ad essa dedicato.
Anche i vantaggi sono di facile comprensione, in quanto si muovono nella direzione opposta rispetto a quella tracciata dalla PON: non solo l’utente potrà utilizzare il router che preferisce, se quello generico o quello dato in dotazione, ma potrà anche godere della piena potenza proposta dalla fibra ottica.
Una rete con una velocità tale che il termine “banda minima garantita” non viene neanche applicato, ma si trovano solo dei limitatori sulla velocità massima in base al contratto firmato con l’operatore.
E questa architettura è quella scelta da Ticinocom per tutte le proprie connessioni sulla propria rete in fibra ottica, così da dare sempre al cliente quello che merita: il massimo.