Delle tante imprese compiute dal genere umano, la conquista del nostro satellite preferito, ovvero la Luna, è sicuramente una delle più romantiche e storiche. Nonostante oggi ci siano tante persone che negano questa conquista del genere umano, la versione ufficiale data dalla scienza è ancora quella dell’allunaggio, per questo ci baseremo su di essa per il nostro articolo (come abbiamo sempre fatto parlando di scienza e tecnologia).
Ripercorriamo quindi i passi dei due uomini che per primi sono arrivati sulla Luna e delle loro reazioni di fronte a questa impresa.
L’allunaggio e Neil Armstrong
Torniamo indietro di 52 anni. Il 20 luglio del 1969, l’Apollo 11 (un nome che sarebbe diventato leggenda) permise a due astronauti di mettere piede sul suolo lunare. In realtà c’era anche un terzo astronauta, ovvero il pilota del modulo di comando, che viene spesso dimenticato ma che merita una menzione d’onore.
Il suo nome era Michael Collins e non ebbe mai la fortuna di scendere sulla Luna, ma rimase in orbita per circa 9 ore mentre i due protagonisti raccoglievano materiale lunare (sei ore di allunaggio e quasi tre ore di raccolta).
Il primo che imprese la propria impronta sulla Luna fu Neil Armstrong, probabilmente l’astronauta più famoso del mondo, il quale scese dalla navicella alle 02:56 del 21 luglio. La frase detta da Armstrong è più famosa dello stesso astronauta: “That’s one small step for a man, one giant leap for mankind”.
La quale può essere tradotta più o meno con: “Questo è un piccolo passo per un uomo, un enorme balzo per l’umanità”, a rappresentare l’importanza dell’impresa che stava per compiere.
Questa frase sarebbe poi diventata parte della cultura popolare e avrebbe visto citazioni e parodie in centinaia di film e serie TV.
Neil Armstrong nacque il 5 agosto del 1930, aveva quindi quasi 39 anni quando raggiunse la Luna e sarebbe morto solamente nel 2012, venti giorni dopo il suo compleanno, all’età di 82 anni.
È interessante vedere quindi che un evento così importante come l’allunaggio, che molti vedono come l’apice della vita di un uomo, in realtà avvenne a neanche metà della sua e che visse più anni dopo essere andato sulla Luna di quanti ne aveva vissuti prima.
È importante quindi ricordare questi uomini per i loro traguardi, ma non ridurli a una sola data o conquista.
Il secondo uomo sulla Luna
19 minuti dopo Armostrong, anche il secondo membro dell’equipaggio mise piede sulla Luna: uno dei classici casi in cui un piccolo margine di tempo può fare un’enorme differenza.
Armstrong sarebbe diventato famoso in tutto il mondo e la sua frase ripetuta da miliardi di bocche. Buzz Aldrin, d’altra parte, godette di molta meno popolarità ed è stato riscoperto dalla cultura popolare solo negli ultimi anni.
Anche se Buzz Aldrin può godere dell’onore di aver dato il nome al noto personaggio della saga Toy Story, Buzz Lightyear e di essere ritratto in quasi tutte le foto dell’allunaggio, in quanto era Armstrong a usare la macchina fotografica.
Nato nel gennaio del 1930, Aldrin vive tutt’oggi e continua a meravigliare il mondo con le sue storie, talvolta irriverenti, di quando camminò sulla Luna.
Curiosamente, un’altra frase è diventata famosa in termini lunari: Charles Conrad, terzo uomo ad arrivare sulla Luna, fece una battuta suggerita da Oriana Fallaci. Egli, ironizzando sulla sua bassa statura, disse: „Whoopie! Man, that may have been a small one for Neil, but that’s a long one for me“ che può essere tradotto con: “Whooopie! Cavolo, questo può anche essere stato un piccolo passo per Niel, ma è un balzo per me”.