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Cosa significano 4G, 3G, E, LTE e 5G?

Cosa significano 3G, 4G, E ed LTE (1)

Cosa è effettivamente il 5G? Prima di rispondere a questa domanda è necessario capire cosa sia il 3G, 4G e tutte le sigle che appaiono sul tuo telefono. Parliamone insieme!

Prima dello scoppio della pandemia, il 5G era l’argomento di tendenza con tutte le preoccupazioni e potenzialità che celava. Si tratta chiaramente di una nuova tecnologia per la connessione mobile che promette di raggiungere velocità pari a quelle della migliore fibra ottica, azzerando il divario tra linea fissa e mobile.

Ma prima di guarda al futuro, forse è il caso di fare un passo indietro: nella parte superiore del nostro telefono, vicino alle barre che indicano la qualità di collegamento, appaiono sempre delle sigle. Quando va bene vediamo 4G o addirittura 4G+, ma non è raro vedere questa sigla tramutare in 3G, H, H+ o E.

Cosa vogliono dire tutte queste combinazioni di lettere e numeri? Ognuna chiaramente indica una tecnologia diversa con dei limiti di funzioni e velocità di connessione, ma vediamole più nel dettaglio andando avanti.

 

 

Cosa cambia tra 3G e 4G?

 

3g o 4g

 

 

Già la nostra esperienza ci dice che un 4G è meglio di un E, visti i tentativi di connessione effettuati con il nostro telefono in presenza di quella lettera, ma è difficile quantificare quanto e il perché.

Andiamo quindi a vedere, nel corso del tempo, quali sono state le tecnologie adibite alla connessione mobile che si sono succedute.

Il nostro viaggio comincia con il 2G. In realtà c’erano sistemi precedenti, ma dato che questa tecnologia è stata lanciata nel 1991, andare ulteriormente indietro può risultare essere superfluo.

Il 2G permetteva, tra le altre cose, di crittografare le telefonate in modo digitale e di utilizzare la connessione tramite dati per i telefonini.

Chiaramente il 2G oggi sarebbe inutilizzabile, per questo negli anni successivi si svilupparono delle alternative. La G, che indica GPRS (General Packet Radio Service) permetteva all’epoca di raggiungere velocità estremamente ridotte fino a circa 40 kbps.

Prima di arrivare al 3G, arrivò la E, che indica EDGE (Enhanced Data for GSM Evolution) che permetteva di raggiungere velocità di circa 125 kbps.

Velocità ancora risibili secondo gli standard di oggi, ma riuscire a triplicare la velocità di connessione fu un passo enorme in questo ambito.

A partire dal 2004, il 3G cominciò a essere utilizzato nelle connessioni mobile, grazie alla sua capacità di raggiungere velocità pari a 2 Mbps. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte a un balzo enorme considerata la velocità fino a 20 volte quella precedente.

Arriviamo così a parlare di H e H+: nonostante la nostra percezione ci spinga a preferire il 3G perché lo consideriamo più veloce, in realtà è l’H+ che rappresenta la nostra migliore scelta dopo il 4G. Con H (High Speed Packet Access), infatti, riusciamo a raggiungere velocità anche di 7 Mbps e con l’H+ (Evolved High Speed Packet Access) ancor di più, tanto da imitare le velocità del 4G.

Ed è proprio quest’ultimo che rappresenta attualmente lo standard più utilizzato dai telefoni (il 5G è ancora in fase di applicazione e sarà principalmente adattato ai sistemi aziendali), in quanto permette di arrivare a 40 Mbps e oltre (la LTE è più lenta ma la WiMax ha maggiori potenzialità), in base ai miglioramenti che verranno applicati in futuro.

Per questo motivo, per quanto sia comprensibile un po’ di timore per una nuova tecnologia come può essere il 5G, questo è semplicemente un altro gradino non diverso da quelli percorsi fino a questo momento e che vengono utilizzati abitualmente dalla maggior parte delle persone nel mondo.

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