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Netflix, Amazon Prime Video e altri servizi di streaming: quanti GB consumo?

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L’intrattenimento sta cambiando forma nel corso degli anni e si sta spostando sempre più verso una formula di streaming contrapposta alla televisione tradizionale.

Esistono infatti numerosi vantaggi che hanno spinto il pubblico verso questa scelta: la possibilità di scegliere il proprio film o serie tv senza dover rispondere a un palinsesto prestabilito e la mancanza di lunghe pubblicità che spesso rendevano tediosi anche i film più avvincenti.

Questi sono solo due dei motivi che hanno visto la nascita di sempre più servizi di questo tipo, che variano in base al paese e agli interessi dello spettatore. Tra i più noti troviamo sicuramente Netflix, ma anche Amazon Prime Video, il servizio di streaming associato all’omonimo store online, e ancora Hulu e il neonato Disney + che sta vedendo la sua nascita proprio in questo periodo.

Di fronte a una così ampia scelta, è bene sapere esattamente che impatto avranno questi servizi sulla nostra linea, in quanto un utilizzo non consapevole potrebbe minare la nostra connessione internet e le spese ad essa associate.

Vediamo velocemente cosa c’è da sapere prima di utilizzare un servizio di streaming.

 

L’utilizzo di dati nelle connessioni a consumo

 

Il primo aspetto fondamentale di cui tenere di conto quando utilizziamo uno dei servizi di streaming tra quelli che abbiamo elencato in precedenza è l’impatto che esso avrà sui GB a nostra disposizione. Sebbene oggi la maggior parte delle linee fisse non abbia un limite in termine di quantità di dati, lo stesso non si può dire delle connessioni mobile.

E sempre più persone utilizzano i servizi di streaming su tablet e smartphone, magari per ridurre la noia durante un viaggio o per riempire i momenti vuoti durante la giornata.

Proprio perché siamo abituati a un uso indiscriminato della connessione, è bene fare attenzione nel caso si stia utilizzando una rete a consumo.

Quindi, di che valori stiamo parlando?

Prima di passare a vedere le varie cifre, è bene ricordare che alcuni servizi (come ad esempio Netflix) dispongono di alcune opzioni dedicate proprio alla navigazione da mobile.

Queste opzioni in genere sacrificano qualità di trasmissione al fine di incidere il meno possibile sui consumi. Tanto per fare un esempio, con la modalità “Risparmio dati” di Netflix, è possibile guardare film e serie tv per un totale di sei ore consumando circa 1 GB di dati. Un buon compromesso, se consideriamo il consumo normale che avrebbe questo servizio.

 

Le tre modalità di streaming offerte, infatti, variano proprio in base al consumo dati: si va da 0,3 GB l’ora per l’opzione Basso, arrivando a 0,7 Gb l’ora per quella Medio e raggiungendo addirittura i 3/7 Gb l’ora per ottenere la miglior qualità possibile.

Ipotizziamo quindi di avere 30 Gb al mese a nostra disposizione: con il risparmio dati di Netflix, utilizzando questo servizio per due ore tutti i giorni, alla fine del mese avremo consumato circa 10Gb, ben sotto la nostra soglia.

Se invece utilizzassimo anche solo il pacchetto più basso, con lo stesso tempo di streaming a fine mese consumeremmo la bellezza di 18 Gb. I quali raddoppiano con l’opzione Medio (superando il limite di 30) per non parlare della quantità massima.

Per quanto riguarda invece Amazon Prime, si parla di un consumo addirittura maggiore, partendo da 0,6 Gb per la qualità più bassa e arrivando addirittura a 5,8 Gb per quella più alta (quasi il doppio in tutti i casi).

Non per niente alcuni servizi dedicati alle connessioni internet offrono pacchetti che un’autonomia di navigazione praticamente illimitata!

 

L’impatto sulla qualità di navigazione

 

Per concludere questo piccolo approfondimento, è bene ricordare che anche nelle linee fisse dove non vige un limite di GB specifico, una qualità di streaming troppo alta potrebbe penalizzare le connessioni meno performanti impedendo una corretta navigazione agli altri membri della famiglia.

Naturalmente questo pericolo non si viene a presentare con le connessioni migliori, ma nel caso in cui non si disponga di una fibra ottica, potrebbe essere consigliabile fare qualche prova per vedere quale qualità risponda meglio al quieto vivere in famiglia.

A tal proposito una buona notizia giunge dal settore televisivo: anche la classica TV sta subendo una mutazione per rispondere alle esigenze degli spettatori. Ne è un esempio la TV 2.0 di Ticinocom, la quale può essere considerata l’anello mancante tra il vecchio modello del palinsesto e la libertà dei servizi di streaming, offrendo la possibilità di ricercare i film, serie tv o le semplici trasmissioni passate e di registrarne automaticamente tutte le puntate.

A questo si aggiunge la funzione “come back” che permette di vedere le trasmissioni passate fino a sette giorni prima anche senza registrazione. Il tutto senza impattare sulla navigazione dell’utente, in quanto la TV va ad utilizzare una banda che altrimenti non verrebbe utilizzata.

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